Tra una pandemia di irrazionalità e l’appeasement culturale: incontro con gli uffici stampa del Teatro della Tosse e l’Istituto Gaslini

di Nadir Moreschi.

Pare sia in atto un appeasement culturale da parte molti enti privati e personalità, verso una nuova idea di cultura.

Si è concluso nel pomeriggio del 16 maggio il ciclo di seminari Società, Politica, Comunicazione organizzati dal prof. Raffini, docente di Sociologia dei fenomeni politici presso la facoltà di Scienze Politiche del Dispi. Gli incontri hanno visto una grande varietà di professionisti nell’ambito della comunicazione presentare i loro lavori e condividere le proprie esperienze. Da videomakers a giornalisti della carta stampata, passando per l’activism marketing alla comunicazione istituzionale, i contributi sono stati molto ricchi e hanno saputo catturare gli interessi più diversi riguardo il mondo dell’informazione. Gli interventi che mi hanno particolarmente fatto riflettere sono stati quelli di Valentina Mancinelli e Maura Macciò, rispettivamente appartenenti agli uffici stampa del Teatro della Tosse e dell’ospedale Giannina Gaslini. L’impostazione, incentrata sul dialogo tra le due ospiti, ha portato molto presto il seminario a staccarsi dal semplice “chi sono/cosa faccio” al “come mi sento/come sto vivendo il mondo dell’informazione – di cui faccio parte – che sta cambiando”.

La pandemia dell’irrazionalità informativa

Per Maura Macciò il vero spartiacque è stata la pandemia. La comunicazione durante quel periodo ha preso una piega inaspettatamente irrazionale, talvolta mostrando una ossessione verso la notizia ad ogni costo e a qualsiasi prezzo, in contrasto con la comunicazione istituzionale e ponderata del suo ufficio stampa. In modo molto indiretto e discreto la dott.ssa Macciò ha aperto una finestra su uno degli aspetti deontologici delle professioni legate all’informazione, ovvero il riportare i fatti per come sono senza piegarli ad esigenze di “vendita” della notizia.

E' senz'altro vero che il comunicato stampa di un ente ospedaliero ha scopi diversi rispetto all'articolo in prima pagina di un quotidiano. Ma è altrettanto vero che nel momento in cui lo stesso comunicato stampa viene travisato per il confezionamento di una notizia che susciti determinate reazioni, è giusto e quasi necessario porsi determinati dubbi morali.

Una comunicazione di consumo e non di relazioni

Complementare è stato l’incalzare della dott.ssa Mancinelli, che in un suo commento ha esposto la sua preoccupazione riguardo ad una comunicazione sempre più rivolta al mero consumo piuttosto che alla creazione di relazioni. Il teatro ha un ruolo diverso rispetto a quella di una istituzione, innanzitutto per la sua natura di ente privato e non pubblico, quindi al di fuori di alcuni meccanismi sia politici che comunicativi. In più, come lei stessa ha ribadito varie volte, per quanto il lavoro dell’ufficio stampa di un teatro sia estremamente importante e impegnativo, non è di certo paragonabile a quello di un ente che salva vite ed è giusto che sia così. Le sfide in ambito teatrale sono diverse. In primis quella economica. I tagli alla cultura hanno anche ripercussioni sul mondo dei teatri privati, togliendo ossigeno ed interlocutori ad una realtà che si basa sul dialogo culturale e talvolta su iniziative di ampia scala.

Rischio di Appeasement Culturale

Il Teatro della Tosse nel corso dei suoi 40 anni di attività è riuscito a costruirsi una identità culturale che partì dall’essere l’alternativa al Teatro Stabile di Genova, proponendo nomi nuovi (Bergonzoni e Celestini tra quelli divenuti poi i più famosi). Al giorno d’oggi l’identità della Tosse è quella di una di una entità che si divide tra proposte più “mainstream”, ma comunque di una certa qualità e impronta, alle nuove proposte più sperimentali e sconosciute che mantengono quindi lo spirito originario alternativo e contro culturale. In sintesi, è possibile continuare a rimanere se stessi pur cercando di arrivare al grande pubblico con offerte teatrali più “pop”, senza scadere in “teatro panettoni”. Un suggerimento molto importante di cui molti potrebbero fare tesoro, in un momento storico per il nostro paese nel quale pare sia in atto un appeasement culturale da parte di molti enti privati e personalità, verso una nuova idea di cultura che le forze al governo stanno costruendo.

Nadir Moreschi

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