di Federica Conta.
Cosa ho trovato nel corso di Informazione ed Editoria
Mi sono imbattuta nel corso magistrale di Informazione ed Editoria e sono rimasta piacevolmente sorpresa fin da subito, oltre che contenta per essermi iscritta. I corsi hanno suscitato in me un grande interesse, tutti molto ben strutturati e mai banali, ma altrettanto sorprendente è stato per me il contatto con i professori, la loro dedizione, attenzione e passione che hanno rivolto a noi studenti, tenendo conto anche del fatto che molte delle lezioni erano in via telematica, per via del Covid-19.
Il corso magistrale mi ha permesso di esplorare tematiche, poco trattate durante la mia precedente triennale, ma molto attuali e che, soprattutto al giorno d’oggi, richiederebbero una grande attenzione. Inoltre, sono venuta a conoscenza dei numerosi strumenti comunicativi e ho potuto sperimentato con mano l’utilizzo di questi, ogni giorno, tramite workshop e lezioni pratiche.
Posso piacevolmente affermare che il corso mi ha fornito gli strumenti adatti per interfacciarmi con il mondo comunicativo dei giorni d’oggi e con il mondo del lavoro; infatti, sono molto buone le connessioni lavorative che il corso offre, oltre che ai vari contatti che con le aziende e diverse realtà lavorative.
La mia tesi
Come esame finale ho dovuto, come da prassi, impegnarmi nel mio progetto finale di tesi. Inizialmente ero molto indecisa; erano talmente tante le tematiche affrontate, e le tecniche sperimentate, da risultare poi difficile la scelta di un solo argomento specifico.
Ho poi deciso di trattare il tema dell’e-democracy, termine con il quale si intende l’utilizzo di piattaforme ed implementazione tecnologica di servizi che hanno lo scopo di incrementare la partecipazione democratica cittadina, coinvolgendola nel dibattito politico e nel processo decisionale. Si tratta di un tema molto attuale, in quanto l’e-democracy nasce appunto come soluzione in grado di riportare il coinvolgimento attivo dei cittadini alla vita politica, privilegiando una forma di democrazia diretta e rendendo i cittadini informati e consapevoli.
Purtroppo, però i giovani oggi ne sono poco a conoscenza e, inoltre, i dati che riguardano la partecipazione giovanile alla vita politica sono sempre più in calo. Per questa ragione ho deciso di impegnarmi in una piccola operazione sul campo, ovvero un questionario con lo scopo di comprendere in che modo i giovani interpretano e percepiscono l’e-democracy.
70 giovani genovesi tra i 18 e i 30 anni hanno risposto con piacere al mio sondaggio, mostrando poi risultati piuttosto sconvolgenti. Il questionario, infatti, mi ha permesso di confermare quella che era la mia ipotesi iniziale, ovvero che i giovani non partecipano alla vita politica soprattutto perché non sono a conoscenza degli strumenti creati appositamente per loro, come le piattaforme digitali. Ciò mi ha anche permesso di comprendere come effettivamente alla questione e-democracy andrebbe dedicata una maggiore attenzione, soprattutto in termini sociali, in quanto i rischi sono numerosi e rischiano di compromettere la democrazia ancora di più rispetto al passato.
Cosa mi aspetto dal futuro?
Mi piace l’idea di tenermi diverse porte aperte e sono molto contenta di poterlo fare proprio grazie al corso magistrale di Informazione ed Editoria. Mi sento piuttosto versatile e con le capacità di poter sperimentare diversi ambiti e diverse professioni.
Durante il mio ultimo anno ho potuto lavorare e studiare allo stesso tempo, e di ciò ringrazio ancora i miei professori che, venendomi incontro, hanno saputo aiutarmi nel conciliare il mio lavoro e lo studio.
Inoltre, non appena laureata mi hanno contattata diverse aziende del territorio, offrendomi posizioni di lavoro interessanti in ambito comunicativo, amministrativo, pubblicitario e non solo. Sono molto curiosa del mio futuro e di ciò che mi aspetta. Rispetto a quanto spesso si dice, la magistrale di InfoEd mi ha permesso di sperimentare fin da subito il mondo del lavoro; perciò, mi sento pronta ad affrontarlo al meglio e, soprattutto, pronta ad imparare ogni giorno nuove cose.
Federica Conta