Perché mi sono iscritta alla Magistrale in InfoEd?

di Maria Ester Canepa.

Come sono arrivata alla magistrale in InfoEd? Libri, cassette a nastro e cd sparsi per casa. Questo è stato il primo contatto con le tracce – ancora inconsapevoli – della mia professione. Cosa si celava dietro quella copertina variopinta? Che cosa aveva da dirmi Mozart con le sue sinfonie? 

Da un’iperattività fisica sono passata negli anni a un’iperattività mentale, sempre più curiosa a scoprire il mondo attraverso la conoscenza.

E nonostante passassi da un ambito all’altro – dall’astronomia, alla geografia, all’anatomia – ho apprezzato lo studio scolastico dagli ultimi anni del liceo e all’università.

Poi mi sono iscritta a Lingue, con la prospettiva di insegnare, e mi hanno appassionata la linguistica e la filologia, oltre alla mia cara compagna di una vita: la letteratura. Durante l’ultimo anno mi sentivo affaticata e demotivata verso un ulteriore percorso magistrale in lingue, ero in bilico se iscrivermi a Lettere o a Traduzione e Interpretariato, ma il sogno era lo stesso: voglio scrivere e viverci, se posso.

InfoEd: trovata quasi per caso e perfetta per me

E poi, quasi un po’ per caso, sfogliando l’offerta formativa dei corsi di laurea magistrale dell’Università di Genova, ho trovato il corso di Informazione ed Editoria: InfoEd. Le materie proposte nel manifesto degli studi mi hanno incuriosita: sembravano una più bella dell’altra. Perciò, è fatta: al momento opportuno, mi preimmatricolo e mi iscrivo.

Eravamo un piccolo gruppo. Dinamico, però: c’era dibattito, scambio di idee e si scriveva quasi in continuazione (anche per gli esami). Ricordo ancora il corso del professor Vittorio De Benedictis e i fogli protocolli degli articoli corretti a penna e commentati a voce, gli appunti di Storia dell’Opinione pubblica, Antropologia e di Etica della comunicazione che rileggevo con voracità ancora prima di sostenere gli esami.

InfoEd è stata una palestra: mi sono fatta i muscoli con la scrittura (web e cartacea), spaziando da una disciplina all’altra.  In certi momenti, non mi sembrava di andare all’Università. Gli stessi esami erano progetti, relazioni, discussioni critiche con il docente, oltre a una mera conoscenza di nozioni teoriche.

Non sono mancate le occasioni per instaurare relazioni durante i lavori di gruppo e le sudate in biblioteca. Ancora oggi coltivo una grande amicizia nata proprio tra i banchi di InfoEd. Il Covid non ci ha più permesso di vederci in presenza. È stato surreale sostenere gli ultimi esami e laurearmi a distanza, con l’ansia che la connessione saltasse o seguire, a mo’ di guru, il tecnico, perché andasse tutto per il meglio.

Da InfoEd al lavoro: la mia esperienza

Dopo la laurea, ho lavorato per alcune redazioni. Anche se, dopo queste esperienze, la SEO la conoscessi proprio a puntino, sentivo che fare il giornalista di desk non faceva per me. Finché… L’ufficio tirocini mi segnala la presenza di un assegno di ricerca al Dipartimento di Neuroscienze di Genova. Dovrei occuparmi della comunicazione del dipartimento materno-neonatale dell’IRCCS Gaslini.

Ho deciso di tentare la sorte. Ma nutrivo poche speranze. Mi sono preparata, ho risposto alle domande che mi venivano poste al colloquio. E non dimenticherò le ultime parole di uno degli esaminatori: “Questo è stato il vostro primo cinguettio” (ergo, il vostro primo “tweet”).

Il giorno stesso, scopro di aver vinto. Ero troppo contenta per crederci. Da luglio mi sono imbarcata in quest’avventura. Proprio così, imbarcata: sul galeone, ci sono io, giornalista dal cuore poetico e al mio fianco, il responsabile scientifico, un timoniere del vasto oceano della neonatologia e tutto il personale del padiglione 12. Non smetto di apprendere, nemmeno quando monto i podcast, adatto alle tecniche SEO articoli e pillole sul feto e il neonato, piccoli esseri in divenire che hanno tanto da insegnarci.

Mi è stato chiesto di diffondere il più possibile il “mondo” (perché di “mondo ” si tratta) della prematurità, quel momento in cui i neonati nascono prima del dovuto. È stata subito empatia: sarei dovuta nascere il 17 novembre 1996 e, invece, festeggio il compleanno il 26 ottobre!

Curioso, no? Nata pretermine verso la fine d’ottobre (troppa fretta di vivere? Chissà cosa pensassi nel liquido amniotico…), aiuto altri bambini prematuri a far conoscere le loro problematiche e le terapie per aiutarli a vivere un’esistenza normale, per di più nell’ospedale dove per molti anni sono stata paziente. E non necessariamente occorre diventare medici.

È meraviglioso di per sé divulgare questo miracolo!

Maria Ester Canepa

Laureata nella Magistrale di Informazione ed Editoria, grazie a un assegno di ricerca si occupa della comunicazione del dipartimento materno-neonatale dell’IRCCS Gaslini.

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